giovedì 18 marzo 2010

Ndrangheta e camorra a Reggio - Lettera di Sonia Alfano

Questo il commento di Sonia Alfano, presidente dell'Associazione Nazionale Famigliari delle Vittime di Mafia e figlia di Beppe Alfano, giornalista ucciso dalla mafia nel 1993, dopo la pubblicazione dell'ultimo numero dell'Espresso che denuncia le infiltrazioni mafiose nelle regioni del nord confermando quanto pubblicamente dichiarato dalla presidentessa dell'associazione nei due recenti incontri a Reggio Emilia e Luino.

"Giorni fa, tra l'indiferrenza totale della classe politica reggiana e la grande partecipazione popolare, mi sono recata a Reggio Emilia, grazie ad una manifestazione magistralmente organizzata e condotta dai grilli reggiani, per denunciare pubblicamente ciò che in molti sanno ma che i politici preferiscono non vedere. L'intera Emilia, così come altre vaste zona del nord Italia, sono state invase dalle cosche siciliane, calabresi e campane. Sono riusciti ad infiltrarsi nel tessuto economico della regione ed hanno messo le mani sugli appalti pubblici e sull'economia privata. In città come Reggio Emilia e Modena, che possiamo ormai considerare ad alta densità mafiosa ma, fortunatamente, con un tessuto sociale ancora sano, il settore dell'edilizia è il vero e proprio eldorado delle mafie. La città è stata, in pochi anni, cementificata selvaggiamente e molte nuove unità abitative restano addirittura vacanti. Stupisce anche il florilegio di rotonde stradali; piccoli appalti, graditissimi alla mafia, tramite i quali riciclare denaro sporco senza dare troppo nell'occhio.
La mafia, dopo aver depredato il sud, umiliato i cittadini della mia terra, ucciso uomini, donne e bambini, tolto qualsiasi diritto alle persone oneste, è passata all'attacco del nord Italia.
E' con preoccupazione che lancio un appello ai cittadini emiliani e di tutto il nord Italia: Dovete riprendere le redini delle vostre città, monitorare personalmente l'azione dei vostri amministratori, controllare gli appalti, spulciare uno ad uno i nomi dei costruttori, degli amministratori delle aziende, dei finanziatori privati, cui il vostro comune affida i servizi ed i lavori pubblici e controllarne le eventuali vicinanze, di qualsiasi specie, con appartenenti ai clan.
La situazione è grave e non è più possibile delegare ad altri il compito di far rispettare la legalità poichè proprio i rappresentanti del popolo hanno permesso che tutto ciò avvenisse e, come se non bastasse, continuano a tacere senza lanciare alcun allarme. Il controllo sociale è l'unico mezzo efficace per arrestare l'ascesa dei clan.
Bisogna agire ora ed in fretta. Se tutto ciò non verrà fatto i clan controlleranno presto le amministrazioni comunali nella loro interezza, si impossesseranno dell'editoria locale così da controllare l'opinione pubblica ed a quel punto sarà troppo tardi.
E' una scena già vista nelle regioni del sud dove i rischi appena sopra paventati sono invece solide realtà.
Io, a nome dell'Associazione Nazionale Famigliari delle Vittime di Mafia, mi impegnerò a prendere parte in prima persona alla vostra lotta contro la mafia e ad essere presente nel territorio di Reggio come risposta dell'antimafia sociale alle cosche".
Sonia Alfano
Associazione Nazionale Famigliari delle Vittime di Mafia